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Cristiana Allievi

~ Interviste illuminanti

Cristiana Allievi

Archivi della categoria: Cultura

Sebastian Stan, il “volto” di Trump: «È stato un debole, insegue la rivincita».

25 venerdì Ott 2024

Posted by Cristiana Allievi in arte, Attulità, cinema, Cultura, Festival di Cannes, Zurigo Film Festival

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5 Novembre, 7 Corriere della sera, A different man, Ali Abbasi, cinema, Donald Trump, elezioni, interviste illuminanti, Marvel, MElania Trump, presidente, presidente US, Presidenziali Usa, Roy Cohn, The apprentice, Usa, vita

È LUI IL GIOVANE THE DONALD IN THE APPRENTICE: IL SUO NARCISISMO È L’EFFETTO DI UN PASSATO IN CUI SI È SENTITO IMPOTENTE. PER REAGIRE SI È RIPROMESSO CHE NON SARA’ MAI PIU’ iN UNA POSIZIONE DI INFERIORITA’


di Cristiana Allievi

L’attore Sebastian Stan sul green carpet del Zurigo Film Festival, dove ha presentato The apprentice– Alle origini di Trump, il film in cui interpreta l’ex presidente Usa diretto dal regista Ali Abbasi.

Quando ha raccontato alla madre che il suo prossimo ruolo al cinema sarebbe stato quello dell’ex presidente Trump, lei era felice perché il figlio si sarebbe dovuto radere. Diversa la reazione a Hollywood: quando ha chiesto un parere a publicist e ceo, gli hanno sconsigliato di accettare quel ruolo. Essendo però il super soldato della Marvel Bucky Barnes, Sebastian Stan (un astro del cinema d’autore, lo si capirà quando vedremo in Italia A different man) non si è spaventato. Si è affidato al talentuoso regista iraniano naturalizzato danese  Ali Abbasi, e insieme hanno costruito il protagonista di The apprentice –  Alle origini di Trump. Un film la cui genesi è durata sei anni perché le istituzioni di Hollywood non volevano finanziarlo, e che dall’anteprima  mondiale a Cannes in avanti ha ricevuto minacce di denunce da parte dello stesso Trump, che pochi giorni fa lo ha dichiarato “un lavoro d’accetta politicamente disgustoso”. Abbiamo incontrato Sebastian Stan qualche giorno fa al Festival di Zurigo. È stato capace di restituirci un Trump meno conosciuto di quello che domina la comunicazione e spara sui social. Già diretto da grandi del cinema, da Ridley Scott a Steven Soderbergh, l’attore eccelle nella figura di un Trump ventenne nella Manhattan degli anni 70, che ha frequentato la scuola militare ed è determinato a uscire dall’ombra del potente e anaffettivo padre, facendosi un nome nel settore immobiliare. Ma le sue ambizioni sono superiori alle sue capacità, e gli serve l’aiuto di Roy Cohn (Jeremy Strong), un avvocato faccendiere che assomiglia a un demonio. La loro relazione è la chiave  per comprendere il Trump che cresce imparando le  regole che lo hanno reso famoso: l’inganno, l’intimidazione e la manipolazione mediatica. The apprentice è un invito a spostarci su un terreno di confronto più profondo dell’odi et amo che va per la maggiore, perché il giovane Trump, se ben compreso nelle sue dinamiche, spiega l’uomo di oggi, colui che con la sua reazione al film ha ribadito la prima lezione impartitagli da Cohn: “Negare, negare, negare”.

Lei ci restituisce un Trump che assume anfetamine, si sottopone a liposuzione e riceve un trapianto di capelli. Una  versione in un certo senso “umanizzata” è un pregio o un difetto del film?  «Ho pensato molto a questo aspetto. Credo che non ci si debba fermare alla riflessione che suscita,  cioè che gli esseri umani hanno dei difetti. Se cresci insicuro e castrato da tuo padre quello è sicuramente un difetto, e da spettatore non basta osservare “provo un po’ di empatia per lui e la cosa mi sorprende…”. Occorre chiedersi “come farà,  una persona così compromessa, a prendere in futuro decisioni che riguardano milioni di persone?”».

Per mesi  molti si sono chiesti se avreste influenzato le elezioni, con il film. «Non è mai stato quello l’intento, anche perché per anni il progetto non ha trovato finanziamenti».

Ma crede che possa spingere più persone ad andare a votare il 5 novembre? «Credo che viverlo con il proprio istinto, con le viscere, abbia un forte valore in sé. Si tratta di guardare questa persona, e le altre persone coinvolte nella storia, chiedendosi:  “Mi fido di questo individuo?”, “Di cosa è davvero capace?”».

Potremmo anche definire The apprentice come la genesi di un mostro agghiacciante? «È la quintessenza di un personaggio americano.  Se il signor Trump fosse stato un costruttore di successo in Germania, con una moglie che veniva dall’Europa dell’est, sarebbe una di quelle cinque persone che prova a mettersi in politica e forse fallisce, forse no. Ma nel darwinismo sociale americano tutto diventa un fenomeno diverso».

Non ha avuto paura delle ripercussioni del suo ruolo? «Trump si vanta di essere il leader di un mondo libero, mi chiedo se si può aver paura di un film come questo dopo che per anni ne abbiamo visti su personaggi ancora più controversi. Avere paura va contro quello che è il nostro lavoro di creativi, che è cercare di riflettere il più sinceramente possibile l’epoca in cui viviamo».

(continua…)

Intervista integrale pubblicata su 7 Corriere della Sera del 25 ottobre 2024

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Tommaso Ragno, «Sul set ho compreso la fatica di mio padre»

20 venerdì Set 2024

Posted by Cristiana Allievi in arte, Attulità, cinema, Cultura, giornalismo, Mostra d'arte cinematografica di Venezia

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7 Corriere della sera, cinema, Corriere della Sera, guerra, interviste illuminanti, Lucky Red, MAura Delpero, neve, poesia, Tommaso Ragno, Trentino, Vermiglio

IN VERMIGLIO, FILM LEONE D’ARGENTO A VENEZIA E ORA AL CINEMA, HA SEI FIGLI PER I QUALI È MENTORE E PATRIARCA. NELLA RELATA’ È UN PAPA’ A DISTANZA

di Cristiana Allievi

Intervista pubblicata su 7 Corriere della Sera del 20 Settembre 2024

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Daniel Auteuil: «Cinema, figlie e Rock’n’roll

16 lunedì Set 2024

Posted by Cristiana Allievi in arte, Attulità, Cannes, cinema, Cultura, Miti, Musica

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attore, Bim distribuzione, cantante, cinea, cinema, cinema francese, Cristiana Allievi, Daniel Auteuil, Donna Moderna, interviste illuminanti, LA misura del dubbio, regista, rock and roll

IN LA MISURA DEL DUBBIO È PROTAGONISTA, REGISTA E PER LA PRIMA VOLTA, SCENEGGIATORE. UNA SFIDA CHE HA PARECCHIO A CHE FARE DON LA SUA FAMIGLIA E CON UNA NUOVA CARRIERA NELLA MUSICA

di Cristiana Allievi

Intervista pubblicata su Donna Modera del 12 Settembre 2024

@Riproduzione Riservata

Kristen Stewart, «Quella sirena che urla dentro di me a squarciagola»

03 martedì Set 2024

Posted by Cristiana Allievi in cinema, Cultura, Festival di Berlino, giornalismo, Personaggi

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7 Corriere della sera, Attrici, cinema, Corriere della Sera, Cristiana Allievi, interviste illuminanti, Kristen Stewart, Love Lies Bleeding, Pablo LArrain, Sils Maria, Spencer, The Chronology of the water, Twilight

di Cristiana Allievi

Articolo integrale pubblicato su 7 Corriere della Sera

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Sharon Stone, «Ho rischiato la morte per le violenze subite»

26 venerdì Lug 2024

Posted by Cristiana Allievi in Academy Awards, Attulità, cinema, Cultura, giornalismo, Miti, Personaggi

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attrice, Attrici, Basic Instinct, Casino, donne, emorragia cerebrale, Hollywood, interviste illuminanti, Oggi, pittura, rivelazione, Sharon Stone, Taormina film festival, violenza

di Cristiana Allievi

(Continua….)

L’articolo integrale è pubblicato sul settimanale Oggi dell’1/8/2024

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Kevin Costner e le donne di Horizon

05 venerdì Lug 2024

Posted by Cristiana Allievi in Attulità, Cannes, cinema, Cultura, giornalismo, Oscar, Personaggi

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Balla coi Lupi, Corona britannica, Cristiana Allievi, Horizon, Inghilterra, interviste illuminanti, Kevin Costner, Lady D., Robin Hood, western

L’attore, regista e produttore premi Oscar in questi giorni parla di donne. Anche di Lady D, che nel 1996, mentre stava divorziando da Carlo, era prossima a recitare nel sequel di Guardia del corpo. Kevin non ha dimenticato né lei né le confidenze di William

di Cristiana Allievi

Articolo pubblicato su Oggi dell’ 11/7/2024

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Sawyer Spielberg: «Non mi manda papà»

19 mercoledì Giu 2024

Posted by Cristiana Allievi in Attulità, Cannes, cinema, Cultura, giornalismo, Miti

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attori, Cannes film festival, Christmas Eve at Miller's Point, Cristiana Allievi, figli, indipendenza, interviste illuminanti, Kate Capshaw, padri, Quinzaine, Salvate il Soldato Ryan, Sawyer Spielberg, Steven Spielberg

Non è facile essere “figli di”. Specie di un certo Steven. Ma Sawver Spielberg, professione attore, ha saputo cavarsela (anche se a Cannes faceva lo sbandato). In questa intervista ci racconta come

di Cristiana Allievi

Intervista pubblicata su Oggi del 20/6/2024

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Tra le madri di Tamburi

14 venerdì Giu 2024

Posted by Cristiana Allievi in Attulità, Cultura

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acciaierie, Donna Moderna, Ilva, inetrviste illuminanti, Lisa Sorgini, madri, malattie, TAmburi, Taranto, tossicità, vergogna

VIVONO NEL QUARTIERE DI TARANTO PIU’ VICINO ALL’EX ILVA. OGNI GIORNO LOTTANO CONTRO I VELENI DELl’ACCIAIERIA CHE FANNO AMMALARE I LORO FIGLI. CAPARBIE E RESILIENTI, SONO ORA AL CENTRO DI UN POTENTE PROGETTO FOTOGRAFICO ESPOSTO PER LE STRADE DELLA CITTA’

di Cristiana Allievi

Taranto, l'Ilva dovrà risarcire i residenti del quartiere Tamburi: "Case  svalutate del 20 per cento" - la Repubblica

Se è vero che è nella natura di tutte le madri lottare per i propri figli, ce ne sono alcune che sono costrette a farlo più delle altre. Sono le madri di Tamburi, il quartiere di Taranto più vicino al polo siderurgico dell’ex Ilva. È una delle più grandi fabbriche d’acciaio d’Europa – e dal 1965 emette fumi nocivi che si ritiene abbiano causato migliaia di morti per cancro. Ha contaminato terra, aria e acque con diversi cancerogeni e polveri di amianto, causando uno dei più seri disastri ambientali del nostro paese. Sono quello con cui convivono tutti i giorni queste donne, i veleni che fanno ammalare i loro figli. Eppure, nonostante l’ansia, il dolore e la rabbia non si arrendono.

Resilienti e caparbie, come appaiono nel potentissimo progetto fotografico di cui sono protagoniste: a loro è dedicata la mostra fotografica di ArtLab Eyland,  organizzata da Phest e dal Comune di Taranto, che fino al 30 giugno, nella parte vecchia della città, racconta la maternità.

Gli scatti sono stati commissionati a Lisa Sorgini, 43 anni, fotografa australiana di padre abruzzese che ha trascorso un mese nella città dei due mari fotografando situazioni che arrivano dritte al cuore. «Tutte le donne che ho incontrato a Tamburi hanno almeno un membro della famiglia morto di cancro», racconta. «Maria ha perso sua sorella un anno fa. Vive in un piccolissimo buco, dorme nello stesso letto con suo figlio e sua madre. Deve chiudere le finestre quando c’è vento per non far entrare in casa aria tossica. Non ha un lavoro perché tutto si ferma, se il vento va nelle direzione delle case, i ritmi sono governati dal lavoro sull’acciaio. Quando le ho chiesto “andresti via di qui?”, mi ha risposto che la sua vita è tutta lì, cosa che mi ha spaccato il cuore». 

Articolo integrale pubblicato su Donna Moderna del 13 Giugno 2024

La fotografia è arrivata nella sua vita quando aveva 20 anni. Dopo aver studiato al liceo lo sviluppo e la camera oscura,  la maggior parte dei segreti del mestiere li ha imparati da autodidatta. Nel 2015 è diventata madre di Ari, il primo dei suoi due figli, e per lei è stato l’inizio di un nuovo modo di essere donna e di lavorare. «Mio figlio è nato poco prima della morte di mia madre, un fatto che ha portato l’esperienza della mia maternità a un altro livello». La sua attenzione si è spostata. «Invece di fotografare quello che credevo gli altri volessero vedere, ho usato la macchina come un modo per processare quello che sentivo, e mi sono orientata sui ritratti».

Lisa ha iniziato a dare una forma artistica allo choc causato dalle trasformazioni psicofisiche che la maternità comporta, inclusa la scoperta delle politiche sull’argomento e del sistema di supporto medico. «Prima di diventare mamma non avevo mai visto la realtà di quella esperienza, la cultura pop non la descrive nel suo quotidiano, non l’ha mai rappresentata in immagini». Così ha iniziato a farlo lei, ritraendo madri in giro per l’Australia in scatti di suprema bellezza.

 La chiamata da Taranto è arrivata quando si trovava in Australia. «Mi hanno coinvolta in un festival a Monopoli, e da lì, grazie al mio progetto sulla maternità, mi hanno chiesto di creare un laboratorio sulle madri di Tamburi».

Quando è arrivata  a Taranto con la sua famiglia ha avuto una reazione di sconforto. «Era tutto troppo duro e non essendo una fotoreporter temevo di non poter fare il lavoro giusto. Non ho voluto mostrare l’acciaieria, non era quello il focus: il mio modo di raccontare queste donne è stato attraverso la maternità e la protezione dei loro figli».

(continua…)

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Faye Dunaway, «Sono stata ambiziosa quando le donne non dovevano esserlo»

07 venerdì Giu 2024

Posted by Cristiana Allievi in Attulità, Cannes, cinema, Cultura, Personaggi

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Attrici, Bonnie a Clyde, Cannes 2024, Cercando Gatsby, donne, Faye, Faye Dunaway, interviste illuminanti, MArcello MAstroianni, Oscar

di Cristiana Allievi

(continua…)

L’intervista integrale è su Oggi del 29 maggio 2024

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Viginie Efira, Le mille sfumature di una donna

06 lunedì Mag 2024

Posted by Cristiana Allievi in arte, Attulità, Cannes, cinema, Cultura

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attualità, cinema frnacese, Cristiana Allievi, figli, Il coraggio di Blanche, interviste illuminanti, madri, mariti, matrimonio, Niente da perdere, Valerie Donzelli, violenza, Virginie Efira

di Cristiana Allievi

«Ogni cosa, se osservata per abbastanza tempo, diventa interessante». La citazione di Gustave Flaubert sembra spiegare alla perfezione le scelte di Virginie Efira, attrice capace di gestire con grazia ruoli trasgressivi come quello di una suora italiana lesbica e ricca di fantasie erotiche, vissuta nel diciassettesimo secolo e poi accusata di blasfemia: la Carlini che ha incarnato in Benedetta. E proprio il regista del film, Paul Verhoeven, è stato colui che anni prima l’aveva trasformata da mattatrice della tv belga in una delle attrici più quotate Oltralpe, grazie a Elle (premio Cesar e miglior film straniero ai Golden Globe) e al ruolo di moglie dell’uomo sessualmente soddisfatto da Isabelle Huppert. Maggio è il mese della consacrazione di Efira grazie a due film in uscita: dal 2 è al cinema con Il coraggio di Blanche (Movies Inspired), film in Concorso a Cannes nel 2023. Tratto dal romanzo di Éric Reinhardt L’amore e le foreste (Salani), il lungometraggio di Valerie Donzelli è una storia di violenza domestica e psicologica, un viaggio nella mente di una donna che pensa di aver trovato l’uomo perfetto (l’ottimo Melvil Poupaud, che vedremo presto nei panni di un candidato alle presidenziali francesi nel film sul libro scritto da un ex primo ministro di Macron). Blanche lascia la sua famiglia e la sorella gemella con il sogno di farsi una nuova vita ma pian piano, e a fatica, realizzerà di avere accanto un uomo pericoloso che sta cercando di chiuderla progressivamente in una prigione. L’interpretazione di Efira è fisica, toccante e magnifica, e rende bene anche i rischi dell’immaginario in questo viaggio che è una specie di contraltare di Inferno di Chabrol, in cui il punto di vista della gelosia era quello maschile.
Dal 16 maggio sarà poi nelle sale anche Niente da perdere (Wanted cinema) un’altra storia di grande impatto emotivo in cui Efira si fa dirigere da una regista al primo lungometraggio, Delphine Deloget, per affrontare il dramma sociale della protezione dei bambini e l’ostilità di un sistema ottuso. Sylvie è una madre single di due figli difficili, una notte mentre è a lavorare e loro sono a casa da soli il piccolo ha un incidente domestico. In seguito a una denuncia, il bambino viene mandato in un istituto. Per Sylvie è l’inizio di un incubo che la rende instabile: combatterà con le forze che ha una lunga e dura battaglia amministrativa e legale per riportare a casa suo figlio e dimostrare la sua capacità di madre al mondo intero.

(continua…)

Intervista per Sette Corriere della Sera

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