• Info

Cristiana Allievi

~ Interviste illuminanti

Cristiana Allievi

Archivi Mensili: luglio 2020

Guillaume Canet: «Ho superato i traumi e sconfitto i sensi di colpa»

22 mercoledì Lug 2020

Posted by cristianaallievi in Attulità, cinema, Personaggi

≈ Lascia un commento

Tag

cinema, Edouard Bergeon, F magazine, Guillaume Canet, interviste illuminanti, Marion Cotillard, Movies Inspired, Nel nome della terra, piccole bugie fra amici, The beach

di Cristiana Allievi

IL SUCCESSO, IL FLOP, LA CRISI, IL RITIRO. OGGI L’ATTORE FRANCESE È TORNATO ALLA RIBALTA CON UN FILM DRAMMATICO CHE RACCONTA IL PESO DELLA GLOBALIZZAZIONE. «MI HANNO AIUTATO LA PRATICA DI DISCIPLINE ZEN E L’AMORE PER I MIEI FIGLI. PRIMA DI AVERLI NON SAPEVO DIRE “TI VOGLIO BENE”.

È sopravvissuto alla bufera che, spesso, travolge gli uomini di successo. E Guillaume Canet ne ha avuto sia come attore sia come regista, in questo caso pagando il prezzo di chi non cerca il consenso facile. Dopo aver sbancato i botteghini di Francia dietro la macchina da presa, anziché bissare sfruttando il successo  del genere commedia, l’ex marito di Diane Kruger e attuale compagno dell’attrice premio Oscar Marion Cotillard si è imbarcato in una rischiosa avventura: girare un film negli Usa, da francese, con attori hollywoodiani. Le critiche rivolte al suo Blood ties- La legge del sangue, per molti versi incomprensibili, gli hanno fatto male al punto da farlo ritirare dalle scene per un anno. Ma, trovando rifugio nella sua passione d’origine, i cavalli, ha ritrovato se stesso.  Anche per questo motivo, calarsi nelle difficoltà estreme del personaggio che interpreta in Nel nome della terra, nelle arene estive da poco, è stato un fatto molto significativo. Il film racconta la storia vera del padre de regista Edouard Bergeon: un contadino francese che si scontra con l’aggressività del mercato globalizzato e, sopraffatto dai debiti, si toglie la vita.

Il nuovo film in cui la vediamo racconta un dramma familiare, è stato difficile accettare il ruolo?  «La sceneggiatura mi ha toccato profondamente. Si tratta di una vera tragedia nel nostro paese: ogni giorno un contadino si toglie la vita perché non riesce a sopportare l’accumulo di debiti. Da cittadino francese mi sentivo onorato di affrontare un tema così delicato, ma da attore temevo il carico emotivo,  mi sembrava troppo. Così in un primo momento ho chiamato il regista e gli ho detto che declinavo l’invito».

Poi cosa è successo? «Mi ha rassicurato, dicendomi che erano passati vent’anni dai fatti realmente accaduti a suo padre, era pronto ad aprirsi. E così è stato, non mi sono ritrovato a lavorare con una persona che piangeva tutto il giorno».

Non chiedere aiuto ed essere orgogliosi sono limiti che rovinano la vita di Pierre. Cosa vi accomuna? «La passione. So cosa significa quando il lavoro che fai e gli investimenti che ti costa non interessano a nessuno. Anch’io, come Pierre,  quando mi girano le spalle e non mi permettono di fare le cose in un certo modo, mi deprimo».

Si riferisce alle critiche rivolte al suo Blood ties? «Dopo lo straordinario successo di Piccole bugie fra amici avrei potuto fare un sacco di soldi con un’altra commedia. Invece ho deciso di rischiare, ho messo tutte le mie risorse in un film in Usa, col risultato che mi hanno fatto sentire come uno che aveva ucciso qualcuno».

(continua….)

Intervista integrale rilasciata in esclusiva F Magazine del 21 Luglio

© Riproduzione riservata

Sotto il sole c’è Lorenzo (Zurzolo)

20 lunedì Lug 2020

Posted by cristianaallievi in cinema, Netflix, Personaggi

≈ Lascia un commento

Tag

Baby, D La repubblica, Film, interviste illuminanti, Lorenzo Zurzolo, Netflix, Sotto il sole di Riccione

DALLA SERIE BABY AL FILM DELL’ESTATE IN STREAMING: ARRIVA LA STAGIONE DI ZURZOLO

di Cristiana Allievi

Lorenzo Zurzolo, 20 anni, attore (photo courtesy of Netflix)

Avere 740mila follower non è un gioco da ragazzi. Ma se sei della generazione che sa come mostrarsi, come usare i social e come parlare alla stampa, tutto è possibile. Specie se finisci in una serie tv proiettata in tutto il mondo, com’è successo a lui in Baby, la storia (vera) fatta di licei e prostituzione giovanile nella Roma bene che gli ha regalato la fama internazionale. «Avevo sette anni quando mi presero al primo provino. Eravamo a  Sabaudia, con Totti. Ci ha messo 37 ciak a dire life is now, con il coach inglese che urlava. Ma è di una simpatia incredibile, e io sono romanista, è stata una delle giornate più belle del mondo e ho detto a mia madre che volevo continuare». Così è stato, con Una famiglia perfetta di Paolo Genovese, poi qualche pubblicità e spettacoli teatrali, fino alla serie tv Questo è il mio paese. «All’epoca mi fermavano per strada, ma appena finiva la serie le fan page toglievano il mio nome. Con Baby, e 190 pesi che ti seguono nel mondo, è stato diverso». Madre pierre che lo ha accompagnato nel mondo dello spettacolo, padre giornalista radio che lo vorrebbe all’Università, Lorenzo Zurzolo dall’1 luglio sarà nel film dell’estate di Netflix, Sotto il sole di Riccione. Primo, riuscitissimo, lungometraggio dei registi di videoclip YouNuts! Un colpo di genio dare a lui, con due splendidi occhi chiari, la parte del non vedente, come  affidare la colonna sonora a Tommaso Paradiso, e avere il tormentone estivo assicurato. «Fanno immagini bellissime e sono molto diretti, ti dicono le cose come le direbbe un ragazzo della mia età. Se assomiglio al personaggio di Vincenzo? Lui è sincero ma tende a tenere tutto dentro. Io preferisco parlare subito, prima che sorgano problemi».

(continua…)

Intervista pubblicata su D La Repubblica del 18 luglio 2020

© Riproduzione riservata

Cate Blanchett: «Nella crisi ho capito quanto siamo forti»

10 venerdì Lug 2020

Posted by cristianaallievi in cinema, Mostra d'arte cinematografica di Venezia, Netflix, Serie tv

≈ Lascia un commento

Tag

Australia, Cate Blanchett, cinema, Grazia, interviste illuminanti, Netflix, Presidente di giuria, Silvia Grilli, Stateless, Venezia 77

di Cristiana Allievi

Il due volte premio Oscar Cate Blanchett nella serie STATELESS, da lei scritta, prodotta e interpretata. Qui accanto a Dominic West (COURTESY OF NETFLIX © 2020).

IN SETTEMBRE GUIDERA’ LA GIURIA DELLA MOSTRA DEL CINEMA DI VENEZIA, IL PRIMO FESTIVAL DAL VIVO DOPO I MESI DI QUARANTENA. MA CATE BLANCHETT È ANCHE AUTRICE E PRODUTTRICE DI STATELESS, LA SERIE CHE DENUNCIA IL LATO OSCURO DELLA POLITICA SULL’IMMIGRAZIONE IN AUSTRALIA. «IL MONDO VIVE VICENDE TERRIBILI, MA DOBBIAMO SUPERARLE TUTTI INSIEME RITROVANDO LA NOSTRA UMANITA’».

Tempo fa durante un’intervista a Cate Blanchett, per farle un complimento,  mi confusi con le parole inglesi che dovevo usare. Le volevo dire che ero stata glaciale in un certo ruolo, e invece, usai la parola “gelato”. Al mio svarione seguì una risata improvvisa, sonora e generosa, e quell’episodio mi fece capire di più su Blanchett, e quanto sia genuina, diretta e passionale. Oggi, durante la nostra video intervista, scopro un aspetto diverso, quello più profondo e impegnato, della futura Presidente di giuria della Mostra  del cinema di Venezia, in partenza il 2 settembre al Lido. Con il marito Andrew Upton, drammaturgo, sceneggiatore e regista australiano, ha scritto e  prodotto una serie tv di cui Cate è anche interprete, dal 9 luglio su Netflix. È un progetto basato su vicende vere in cui Cate esce allo scoperto in prima persona, senza filtri, esponendosi su delicate questioni sociali e politiche. Ci ha lavorato per cinque anni, con persone fidatissime, come la producer Elise McCredie, compagna di liceo e di Università. hanno ambientato la serie all’inizio del 2000, dopo l’attacco alle Torri gemelle. «Era il momento in cui arrivavano in Australia molti barconi e molti rifugiati dall’Indonesia. Il governo di allora ha impostato delle specie di campi profughi  molto isolati, spesso nel deserto. Di fatto erano prigioni in cui le persone venivano rinchiuse finché il loro stato di rifugiati veniva accettato, o meno. Ma questo processo poteva durare anche anni, quindi parliamo di detenzione indefinita per molti esseri umani». Per raccontare questa piaga hanno scelto la storia di una hostess fragile che finisce manipolata da una setta (la splendida Yvonne Strahovski de Il diario dell’ancella, ndr), un uomo arabo che passa la vita a raccogliere i mezzi necessari per portare la famiglia  dall’Afganistan in una terra libera, su un barcone. E un padre che ha bisogno di lavorare per mantenere tre figli piccoli e la moglie. Per vie diverse tutti questi personaggi si ritrovano in un centro di detenzione, e capiscono presto di essere prigionieri e di non avere diritti, nonostante non abbiano commesso reati. Vengono trattati come criminali senza esserlo, quando, invece, la legge prevede che chiedano il diritto di asilo.

(…continua)

L’intervista integrale a Cate Blanchett è sul numero di Grazia del 16 Luglio 2020

© Riproduzione riservata

Iscriviti

  • Articoli (RSS)
  • Commenti (RSS)

Archivi

  • marzo 2023
  • febbraio 2023
  • dicembre 2022
  • novembre 2022
  • ottobre 2022
  • settembre 2022
  • luglio 2022
  • giugno 2022
  • Maggio 2022
  • aprile 2022
  • marzo 2022
  • febbraio 2022
  • gennaio 2022
  • dicembre 2021
  • novembre 2021
  • ottobre 2021
  • giugno 2021
  • Maggio 2021
  • aprile 2021
  • marzo 2021
  • febbraio 2021
  • dicembre 2020
  • novembre 2020
  • ottobre 2020
  • settembre 2020
  • agosto 2020
  • luglio 2020
  • giugno 2020
  • Maggio 2020
  • marzo 2020
  • febbraio 2020
  • novembre 2019
  • settembre 2019
  • luglio 2019
  • giugno 2019
  • Maggio 2019
  • aprile 2019
  • marzo 2019
  • febbraio 2019
  • gennaio 2019
  • dicembre 2018
  • novembre 2018
  • ottobre 2018
  • settembre 2018
  • agosto 2018
  • luglio 2018
  • giugno 2018
  • Maggio 2018
  • aprile 2018
  • marzo 2018
  • febbraio 2018
  • gennaio 2018
  • dicembre 2017
  • novembre 2017
  • ottobre 2017
  • settembre 2017
  • agosto 2017
  • luglio 2017
  • giugno 2017
  • Maggio 2017
  • marzo 2017
  • febbraio 2017
  • gennaio 2017
  • dicembre 2016
  • novembre 2016
  • ottobre 2016
  • settembre 2016
  • agosto 2016
  • luglio 2016
  • giugno 2016
  • Maggio 2016
  • marzo 2016
  • febbraio 2016
  • gennaio 2016
  • dicembre 2015
  • novembre 2015
  • ottobre 2015
  • settembre 2015
  • agosto 2015
  • giugno 2015
  • Maggio 2015
  • aprile 2015
  • marzo 2015
  • febbraio 2015
  • gennaio 2015
  • dicembre 2014
  • novembre 2014
  • ottobre 2014
  • settembre 2014

Categorie

  • Academy Awards
  • arte
  • Attulità
  • Berlinale
  • Cannes
  • cinema
  • Cultura
  • danza
  • Emmy Awards
  • Festival di Berlino
  • Festival di Cannes
  • Festival di Sanremo
  • Festival di Taormina
  • giornalismo
  • Golden Globes
  • Letteratura
  • Lusso
  • Miti
  • Moda & cinema
  • Mostra d'arte cinematografica di Venezia
  • Musica
  • Netflix
  • Oscar
  • Oscar 2018
  • Personaggi
  • pittura
  • Politica
  • Quella volta che
  • Riflessione del momento
  • Senza categoria
  • Serie tv
  • Sky
  • Sport
  • Sundance
  • Teatro
  • Televisione
  • Torino Film Festival
  • Zurigo Film Festival

Meta

  • Registrati
  • Accedi

Blog su WordPress.com.

Privacy e cookie: Questo sito utilizza cookie. Continuando a utilizzare questo sito web, si accetta l’utilizzo dei cookie.
Per ulteriori informazioni, anche sul controllo dei cookie, leggi qui: Informativa sui cookie
  • Segui Siti che segui
    • Cristiana Allievi
    • Segui assieme ad altri 87 follower
    • Hai già un account WordPress.com? Accedi ora.
    • Cristiana Allievi
    • Personalizza
    • Segui Siti che segui
    • Registrati
    • Accedi
    • Segnala questo contenuto
    • Visualizza il sito nel Reader
    • Gestisci gli abbonamenti
    • Riduci la barra
 

Caricamento commenti...