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Cristiana Allievi

~ Interviste illuminanti

Cristiana Allievi

Archivi tag: relazioni

Elio Germano: «Un figlio ti cambia prima di nascere».

21 mercoledì Nov 2018

Posted by cristianaallievi in cinema, Festival di Cannes, Personaggi

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Alba Rohrwacher, attori, Elio Germano, Gianni Zanasi, Madonna, relazioni, sopranaturale, Troppa Grazia

Sullo schermo ci ha abituati a personaggi di ogni tipo. Disadattati sociali, delinquenti, poeti leggendari, figli di ricchi contemporanei. L’ultimo è il ragazzo con il codino di Troppa grazia, ostinato nel cercare di tornare con la fidanzata che lo ha piantato da tempo, che è tormentata dalle apparizioni mistiche. Al confronto, la sua vita fuori dal set è molto meno avventurosa: sta da tre anni con Valeria, maestra di sostegno, di cui sappiamo pochissimo. Se non che nel 2017 è nato il loro primo figlio.  Attore e musicista, leader da vent’anni del gruppo rap Bestierare, tempo fa aveva detto: “Non potrei mai stare con una che fa il mio stesso mestiere. Quando torno a casa devo staccare”. Sulla paternità, invece, riusciamo a strappargli solo una battuta: «Mio figlio è ancora piccolo, ma in generale credo che non sia un bambino a cambiarti. Succede prima, quando decidi di diventare genitore». Fine delle confidenze, si torna a parlare dell’ultimo film, nelle sale dal 22 novembre.

Arturo, il personaggio che interpreta in Troppa Grazia, non ha figli. Ma le somiglia, almeno un po’? «Con il lavoro che faccio mi sembra di assomigliare a tutto e al contrario di tutto, mi dimentico di come sono fatto. Non lavoro razionalmente sulle similitudini fra me e i personaggi che interpreto. Arturo è un uomo in balia della sua donna, di cui è innamorato nonostante lei lo abbia lasciato da tempo. È molto ancorato alla realtà, ha problemi assurdi e non si fa contagiare dai sognatori che lo circondano».

Si riconosce, almeno nella sua determinazione? «Nell’ossessione direi, soprattutto quando lavoro. In un certo senso inventarsi un mondo che non c’è, relazioni che non si hanno, pensare che sei a letto con tua moglie o in stanza da solo a sognare, mentre di fronte a te vedi macchinari che si muovono mossi da operai, è roba da autistici e ossessionati».

Il film inizia con una discussione fra il suo personaggio e quello di Alba,  sul tradimento e come i maschi lo affrontino solo con il corpo… «È una voluta sequenza di stereotipi, dimostra quanto sia difficile non cadere in concetti pre masticati da qualcun altro, invece di pensare con la propria testa. Ci appoggiamo a dei sentiti dire che strutturano la nostra vita, e questo riguarda anche questioni più gravi, come la violenza sulle donne, che si stanno ampliando».

A cosa si riferisce? «Al #MeToo, per esempio. In questi mesi si sono creati stereotipi da entrambe le parti, ora è difficile arrivare a un dialogo davvero costruttivo. Si passa alle generalizzazioni, ho letto che in Francia ci si chiede se fare l’amore con la propria donna, mentre dorme, sia una forma di stupro o meno».

Nemmeno gli stereotipi sul tradimento sono solo veri, secondo lei? «Non c’è differenza fra uomini e donne su un argomento simile, dipende da come si imposta la propria vita e su cosa si basa un rapporto. Ho visto coppie che si definiscono aperte, composte da donne, uomini o da entrambe i sessi, e anche che stanno in tre, in quattro… Sono questioni private, è difficile generalizzare».

(continua…)

Intervista integrale pubblicata su F del 28 Novembre 2018.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Isabelle Binoche: «Non sarò mai la moglie di nessuno».

17 martedì Apr 2018

Posted by cristianaallievi in cinema, Miti, Personaggi

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amore, cinema, Cristiana Allievi, donne come noi, Grazia, Juliette Binoche, L'amore secondo Isabelle, relazioni

Estrae dalla borsetta un paio di occhiali da presbite, e mi legge alcune parole che pronuncerà a breve, ritirando un premio alla carriera. Un gesto semplice e apparentemente insignificante, ma che sembra dire “sono molto rilassata rispetto al passare del tempo”. Ho davanti a me Juliette Binoche, la donna che “se ne frega”. Ha detto no a Jurassic Park di Spielberg e a Mission: Impossibile con Tom Cruise, per evitare i tic della fama hollywoodiana, ma ha fatto lo stesso anche con gli inviti a cena da parte di Bill Clinton e di Francois Mitterand. Poi però, quando le va, si butta in imprese più che rischiosep e run’attirce del suo calibro: nel 2008 aveva danzato al National Theatre con un guru come il coreografo Akram Khan, e l’anno scorso ha cantato nel disco tributo che il pianista Alexandre Tharaud ha reso alla cantante e attrice francese Barbara. Pantaloni a palazzo neri su tacchi vertiginosi, ha un fisico davvero invidiabile e soprattutto una luce negli occhi che a 53 anni le regala un’incredibile freschezza. L’ho appena vista in due film,  il primo è L’amore secondo Isabelle, di Claire Denis, al cinema dal 19 aprile, tratto dai Frammenti di un discorso amoroso di Roland Barthes e adattato dalla scrittrice Christine Angot. Qui interpreta un’artista separata dal marito che cerca negli uomini e nell’amore qualcosa di assoluto, ruolo per cui ha ottenuto nomination come miglior attrice ai César, agli EFA e ai Prix Lumières. L’altro film è la commedia di Noémie Saglio Tale madre tale figlia (ancora inedita in Italia), in cui lei è la madre divorziata e spensierata di una trentenne molto metodica e organizzata. Le due vivono sotto lo stesso tetto e si ritrovano ad aspettare un figlio nello stesso momento, mal sopportando l’idea. Nella vita vera Juliette ha avuto due figli da uomini diversi, Leos Carax e Benoit Magimel,  e custodisce molto caparbiamente i dettagli delle sue relazioni. Tanto che, dopo un lungo ritorno di fiamma con un suo ex, l’attore e musicista Patrick Muldoon, non conferma (né smentisce) di essere single.

Com’è stato calarsi in una donna alla disperata ricerca d’amore? «Ho sempre amato indagare questo tema e le sue difficoltà, perché ci riguardano tutti. La sceneggiatura è di una donna che ha sempre scritto romanzi, questa è la sua prima volta al cinema. È stata anche la mia prima volta con Claire Denis, la complicità di tre donne è stata straordinaria».

 Nel film la donna cerca il vero amore, per lei esiste? «Dipende da cosa intende per vero amore. Quello che dura per sempre? È dentro di noi, se lo cerchiamo fuori non esiste, ed è il motivo per cui soffriamo così tanto».

Ha dichiarato “i nostri partner possono aiutarci a trovare l’amore che abbiamo dentro di noi ”. «È così, e se non ti aspetti niente dall’altra persona le cose vanno anche meglio».

Nella sua vita quattro uomini hanno tentato di sposarla  non è mai successo, perché? «Non era mai il momento giusto, me lo hanno chiesto sempre quando le cose andavano male. Comunque non ho mai detto “no”, semplicemente non ho risposto…».

Cantare, danzare, mostrarsi nuda sul set sembrano situazioni che sembrano non spaventarla. C’è qualcosa che ha il potere di farlo? «Scherza? Sono terrorizzata quando faccio queste cose, non ne parliamo di cantare! Ma credo che si debba entrare nelle proprie paure, e parlando di Barbara non potevo non cantare, l’ho fatto da attrice. Ho scoperto molte cose nuove sulla voce, e su come mettere le mie emozioni nel canto, lo stesso ho fatto nella danza… Insomma, non sono vaccinata, ho paura come tutti».

(continua…)

Intervista integrale pubblicata su Grazia del 12 Aprile 2018

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