• Info

Cristiana Allievi

~ Interviste illuminanti

Cristiana Allievi

Archivi tag: Cannes 2015

Festival di Cannes 2016 (ricordando i momenti migliori del 2015)

08 martedì Mar 2016

Posted by Cristiana Allievi in cinema, Festival di Cannes, Senza categoria

≈ Lascia un commento

Tag

Cannes 2015, Cristiana Allievi, Festival di Cannes, I momenti più belli

Mentre ci prepariamo a restare stupiti dai red carpet, le feste, i film e le star che sfileranno sulla Croisette dall’11 al 22 maggio 2016 per il festival più prestigioso del mondo, ecco i migliori ricordi dell’anno scorso.

 

CANNES 2015: I MOMENTI PIÙ BELLI


Dal 13 al 24 maggio la kermesse del mondo del cinema. La raccontiamo giorno per giorno con gli scatti degli attimi da non dimenticare

di Cristiana Allievi

Si è alzato il sipario sulla 68esima edizione del Festival del Cinema di Cannes. Dal 13 al 24 maggio 19 film si contendono l’ambito premio e la città risplende di star, vip, feste, serate, lusso, abiti, curiosità, eccentricità. Qui raccogliamo per voi il meglio di quest’anno.

LE LACRIME DI CATHERINE DENEUVE – L’attrice francese Catherine Deneuve si asciuga le lacrime, commossa per la grande accoglienza ricevuta a Cannes per “La tete haute” (A testa alta) film di cui è protagonista e che ha inaugurato il Festival 2015 – 13 maggio 2015.

Catherine-Deneuve-al-festival-di-Cannes-piange.jpg

L’attrice francese Catherine Deneuve

IL NARCOTRAFFICO DI VILLENEUVE- Buon film “Sicario” di Denis Villeneuve, molto applaudito alla proiezione stampa e che ha regalato applausi e riconoscimenti a Josh Brolin, Emily Blunt e Benicio Del Toro. Unica donna nella lotta ai cartelli della droga tra il Messico e gli Usa è, appunto, Emily Blunt, che in un incontro con la stampa ha criticato l’affronto alle spettatrici di “Carol” che alla prima del film sono state respinte perché “non indossavano scarpe adeguate” (avevano ai piedi le ballerine). Per la Blunt costringere ai tacchi significa relegare la donna al ruolo di “oggetto da guardare”. Josh Brolin non ha resistito: “stasera sul red carpet anche io e Benicio ci metteremo i tacchi alti…”, ha dichiarato. Per par condicio.

s3.reutersmedia.jpg

Josh Brolin, Emily Blunt, the director Villeneuve and Benicio Del Toro, Sicarios’s cast (courtesy Reuters.com)

SENZA LIMITI – Le donne più belle, gli abiti più straordinari e i gioielli più costosi si sono visti all’atteso Gold Party di Chopard, accanto al Baoli Club. In un tendone allestito come una miniera d’oro, in riferimento all’iniziativa etica della casa di usare materiali estratti in maniera sostenibile, si sono radunati 700 invitati – tra cui è spuntato anche Leonardo Di Caprio col solito cappello calcato in testa per non farsi notare. Un mare di top, da Adriana Lima a Irina Shayk, con special guest Robbie Williams che ha cantato un’ora per la gioia di tutti.

adriana-lima-at-chopard-backstage-party-at-cannes-film-festival_3.jpg

La top model Adriana Lima all’esclusiva festa di Chopard, a Cannes. 

MICHAEL CAINE, CHE GIOVINEZZA- È una bellezza al diapason quella a cui tende Sorrentino con “Youth”, film in concorso applaudito e fischiato alla proiezione per la stampa. Questo è il punto di forza e allo stesso tempo il limite del film che, va detto, vanta la recitazione notevole di Michael Caine (nella foto) e Harvey Keitel, con Jane Fonda in due sole scene, ma memorabili. La frase migliore l’ha detta Caine in conferenza stampa, dove ha dominato la scena: “Quel momento in cui io e Harvey siamo in piscina, e arriva Madalina Ghenea nuda, è la descrizione perfetta della gioventù che non avremo più… E l’idea mi fa piangere”.  Applausi scroscianti.

youth-paolo-sorrentino-michael-caine-harvey-keitel.jpg

Gli attori Michael Caine e Harvey Keitel nel film di Sorrentino (courtesy of whatworthseeing.com).  

UNICO CASSEL – Vincent Cassel è superlativo in “Mon Roi” di Maiwenn, il secondo film con cui gareggia per la Palma d’Oro. Ma la sua bravura non si limita allo schermo, con battute memorabili tipo quella in cui chiede un improbabile “Viazac” in farmacia, un misto tra Viagra e Prozac. Passando sulla Croisette ha incantato i giornalisti per la sua capacità di non nascondersi dietro frasi fatte. Il film parla di un amore travolgente, di figli, di incomprensioni, di separazione e di ritorni di fiamma. Lui ce la mette tutta a difendere l’uomo che interpreta, Giorgio. E che un po’, va detto, gli somiglia.

tumblr_inline_nyh8jzWZBL1ttzjq6_1280.jpg

Vincent Cassel, Emmanuelle Bercot (Miglior attrice a pari merito) e la regista di Mon Roi, Maiwenn (courtesy cinema.yahoo.com)

LA DENUNCIA DI LINDON- È sulle spalle dell’altro Vincent di Francia, che di cognome fa Lindon,  il film di denuncia sociale, “La loi du Marché” di Stephane Brizé. Un gigantesco Lindon – che Le Monde da come candidato alla Palma d’Oro – interpreta Thierry, un cinquantenne che ha perso il lavoro da mesi ed è costretto ad accettarne uno che lo mette moralmente in crisi.  “È il personaggio più simile a me stesso e allo stesso tempo più lontano. Io ho il sangue caldo, reagisco all’istante, Thierry soffre in silenzio, non vuole essere compatito… Diciamo che nella vita reale sono John McEnroe, nel film ho dovuto fare Bjorn Borg…”.

7778475110_toute-l-emotion-de-vincent-lindon-lors-de-la-remise-des-prix-du-68e-festival-de-cannes-le-24-mai-2015.jpg

Vincent Lindon, miglior attore protagonista per La legge del mercato, Cannes 2015.

NUTELLA PER NANNI – Commosso per la reazione della stampa al suo film in concorso a Cannes, Nanni Moretti (nella foto) è apparso particolarmente affabile alla festa in suo onore, tenutasi sulla spiaggia di fronte al Carlton Hotel. Tantissimi ospiti stranieri, soprattutto americani, intrattenuti con pezzi di pizza e dolci a cubetti infilzati negli stuzzicadenti che alludevano vagamente alla torta Sacher. Ultimo tocco “morettiano”, il gelato “ricopribile” di Nutella.

nanni-moretti-lacrime-cannes.jpg

Moretti commosso in sala dopo la proiezione di Mia madre (courtesy Liguriaoggi.it)

LA MORTE, SECONDO ROTH – La morte è un fil rouge di questa edizione del festival. Per citare solo alcuni titoli, “Mia madre”, lo stesso “Youth”, “Son of Saul” (opera prima applauditissima e con chance di vittoria), “The valley of Love” e l’ultimo, “Chronic”: tutti la raccontano o vi alludono. Tim Roth, il protagonista dell’ultimo citato, è un bravissimo infermiere che lava i suoi malati, guarda con loro la tv, ne diventa l’ultimo amico. Il film di Michel Franco è troppo freddo (e il finale è ingiustificato) ma ha un merito: mostra quanto i parenti dei malati deleghino a terzi il confronto con la vecchiaia, la malattia e la morte.

tim-roth_640x480_41432294532.jpg

Tim  Roth sul red carpet per Chronic di Michel Franco (courtesy movies.ndtv.com)

LA SFIDA DI MATTEO GARRONE – Al grido di “il mio film cerca il pubblico in sala”, Matteo Garrone, che ha già vinto il Grand Prix della giuria con Gomorra (2003) e Reality (2008), punta a sbancare il botteghino. Se stamattina in sala gli applausi per “Il racconto dei racconti” sono stati timidi, la stampa straniera è entusiasta del film e dunque Garrone ha validi motivi per credere nella sua missione. Nella foto: Bebe Cave, John C. Reilly, Salma Hayek, Matteo Garrone, Vincent Cassel e Toby Jones cast de “Il Racconto Dei Racconti” (Tale Of Tales) – 14 maggio 2015

foto-il-racconto-dei-racconti-3-low.jpg

Una scema di Il racconto dei racconti, in concorso al festival (courtesy it.ibtimes.com)

PERCHÈ FUORI CONCORSO? – Applausi scroscianti e urla in sala per “Mad Max, Fury Road” di George Miller  fuori concorso. In molti si sono chiesti perché un film così palpitante non sia in gara. Fatto è che per una volta, il red carpet serale della sua star, Charlize Theron, non ha offuscato di certo l’esperienza visiva della mattina, all’altezza del miglior cinema di questo decennio.

Mad-Max-Fury-Road-Furiosa.jpg

Charlize Theron in Mad Max: Fury road  (courtesy screencrush.com) 

PORNO LOVE- Merita un applauso per il solo fatto di aver messo in fila tremila persone ansiose di vedere il suo “porno” in 3D fuori concorso, “Love”. Gaspar Noé, regista argentino (nella foto il secondo da sinistra con Klara Kirstin Karl Glusman e Aomi Muyock) in conferenza stampa ha spiegato così la sua scelta di concentrarsi sui dettagli: “Tutti pensiamo sempre a fare l’amore, è il desiderio che abbiamo in comune. Allora perché non mostrarlo in un film?”. La sua non è trasgressione, prosegue, come non lo era in Pasolini, Bunuel e Fassbinder. E la nuova tecnologia è dalla sua parte.

DEMOCRAZIA SESSUALE – Lei dice “quando un uomo ti porta dei fiori, e di solito non lo fa, ti ha appena tradita”. Lui dice “un uomo che tradisce si perdona, una donna no…”.  In “The shadow of woman” di Louis Garrel, una doppia infedeltà in bianco e nero che sembra uscita direttamente dalla Nouvelle Vague,  mette Clotilde Courau (nella foto) di fronte a Stanislas Merhar. E lo fa con l’intento di mostrare una volta per tutte come la libido femminile sia potente tanto quanto quella maschile. Il cinema – disegnato dagli uomini e ancora determinato dal loro punto di vista – è avvisato.

52314_cannes7.jpg

Clotilde Coreau sul red carpet per Louis Garrel (courtesy Cocolife.tv)

WOODY- PENSIERO: Nell’incontro con la stampa il regista statunitense Woody Allen ha divertito e intrattenuto con il sarcasmo che è un suo marchio di fabbrica. Parlando della prima serie tv che dirigerà per Amazon ha detto:  “È una tragedia, non so pensare a sei episodi da mezz’ora, spero che quelli di Amazon non la prendano a male, ma non so cosa sto facendo… Sono in un imbarazzo cosmico!”. E ancora: “La vita è una catastrofe, tutti finiremo nella stessa posizione, un giorno, una brutta posizione! L’unica possibilità è distrarre le persone dalla realtà. C’è chi guarda il baseball, io scrivo film. Ed è molto meglio che stare su una spiaggia a pensare che moriremo tutti!”.

ct-video-woody-allen-emma-stone-walk-cannes-red-carpet-for-irrational-man-premiere.jpg

Emma Stone e Woody Allen (Courtesy movieplayer.it)

Applauditissimo il quarto film italiano a Cannes, “Louisiana” di Roberto Minervini (nelle sale dal 28 maggio). Un film estremo che indaga i margini della società americana, fatta di spogliarelliste, future mamme allo sbando, veterani di guerra, drogati e disperati di varie specie. Da anni residente negli Usa Minervini, che nella vita avrebbe voluto fare il reporter di guerra, incontra e racconta questi personaggi con la lucidità di documentarista e mostrando i paradossi feroci dell’America. Alcuni non pregiudicati presenti nel documentario lo hanno seguito fin sulla Croisette per assistere all’anteprima del film

IL RISCATTO DELLA TIGRE- Stavolta Jacques Audiard mischia la violenza dell’anima- tratto distintivo dei suoi personaggi- alla voglia di famiglia. E in concorso con Dheepan fa di nuovo centro. La storia è quella di una ex Tigre per la liberazione della patria Tamil che scappa con una donna e una bambina in Francia, cercando una nuova vita. I tre non sono una vera famiglia, ma lo diventano grazie alla forza del protagonista e dell’ultima scena del film: minuti di confronto sanguinoso, e di riscatto per l’ex guerriero, che rendono il film possente.

000_dv1738072.jpg

Jacques Audiard, palma d’oro al suo Dheepan.  

LA SETE DI STEVE – Più della Porche grigia 911 e delle auto da corsa che, all’epoca, prendevano fuoco facilmente, resterà impresso il suo sguardo. Profondo, alla ricerca di qualcosa. “Steve McQueen, Le men & Le mans” di Gabriel Clarke e John McKenna (nella foto con al centro Chad McQeen) è il docufilm su una delle più grandi star del cinema di tutti i tempi alle prese con il sogno di girare un film sulla storica gara di durata francese. Un’ossessione che lo ha provato duramente (nei sei mesi di lavoro il suo regista lo ha abbandonato e il suo matrimonio è naufragato), ma non fermato: McQueen voleva che lo spettatore “provasse” ciò che sente il pilota nell’abitacolo di un’auto da corsa, per questo merita il titolo di regista visionario.

9ece621b21905e4046e29acb98854922ea9dc139.jpg

Steve McQueen (courtesy tagheuer.com)

ROSA-SHOCKING: In abito rosa shocking con scollatura molto profonda l’ex angelo di Victoria’s Street, Miranda Kerr (nella foto) si è presentata al primo party sulla Croisette, a Plage L’Ondine, quello di una nota casa di gelati. Cosa ci faceva la top ed ex moglie di Orlando Bloom, tra i gelati conditi ai macarons e alla liquerizia? Come molte colleghe dalle gambe chilometriche, per esempio Bar Refaeli a Liya Kebed, è sbarcata in costa azzurra arruolata in veste di testimonial. Un trend che, a quanto pare, paga.

DEPARDIEU “IMMENSO”- Il regista avrebbe voluto Ryan O’Neill nei panni di un padre che, con la ex moglie (Isabelle Huppert), finisce nella Death Valley per volontà di un figlio che si è tolto la vita. La parte è andata invece a Gerard Depardieu, che sullo schermo di Valley of love è immenso (letteralmente). “Ho scelto di fare l’attore perché non volevo lavorare”, ha raccontato in conferenza stampa. “Quando giriamo un film si prendono cura di noi, ci nutrono, ci lavano i vestiti, ci danno una casa… Ci ho messo molto a capirlo, ma sono diventato attore perché mi ha semplificato la vita”. E conclude con i suoi gusti. “Rimpiango Fellini, Ferreri e Carlo Saula, e non conosco i nuovi registi. Mi piacciono e le serie tv e i film con Bruce Willis pieni di effetti speciali…”.

XVM30ce5b34-f946-11e4-8e65-09fb11469bfa.jpg

Gerard Depardieu (courtesy Lefigaro.fr)

LE PANCE – Due pance in una giornata diventano tendenza. Quella di Colin Farrell (nella foto) in “The lobster” (ottimo film in concorso), e quella di Joaquin Phoenix in “The irrational men”. Entrambi hanno scene di nudo che tolgono ogni dubbio sul fatto che la loro è tutta ciccia vera. In particolare Farrell è panciuto per interpretare un personaggio surreale, Phoenix, bevitore accanito di whiskey. Considerato che hanno due donne a testa che fanno follie per loro, cogliamo la provocazione: le  “tartarughe” non vanno più, oggi una donna si conquista con il carisma. A proposito, loro dal vivo sono in gran forma…

09936182a263e5f9c97648ff65bde1e1.jpg

Colin Farrell in The lobster (courtesy news.com.au)

 

MICHAEL FASSBENDER- È il sex symbol irlandese a chiudere con l’ultimo film in competizione il festival di Cannes, calandosi nei panni del valoroso generale shakesperiano “Macbeth”, che si trasforma in assassino. Diretto da Justin Kurzel, ricoperto di terra e sangue per tutto il film, Michael Fassbender regala un’interpretazione intensa dell’uomo divorato dalla brama di potere. “Ero spaventato da questo personaggio”, ha dichiarato in conferenza stampa, “per interpretare quest’uomo “strappato intimamente”, dagli omicidi e dalla perdita del figlio, mi sono ispirato allo stress post traumatico dei soldati che tornano dalla guerra”. Perdita di senno a parte, resta indimenticabile la scena in cui riemerge dalle acque gelate della Scozia mostrando un fisico indimenticabile.

tumblr_notti7TL1U1tnlgu1o1_500.jpg

 

Pubblicato su Panorama/Icon 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

 

Matthias Schoenaherts: «Essere bello è solo la metà del lavoro»

14 domenica Giu 2015

Posted by Cristiana Allievi in Festival di Cannes

≈ Lascia un commento

Tag

A bigger Splash, Bullhead, Cannes 2015, Cristiana Allievi, Diane Kruger, Jackson Pollock, Jaques Audiard, Kate Winslet, Le regole del caos, Luca Guadagnino, Maryland, Matthias Schoenaerts, The danish girl, Un sapore di ruggine e ossa, Via dalla pazza folla

Matthias Schoenaerts, attore belga, 37 anni, è l'uomo della prossima stagione cinematografica (courtesy thefasionisto.com).

Matthias Schoenaerts, attore belga, 37 anni, è l’uomo della prossima stagione cinematografica (courtesy thefasionisto.com).

Per i suoi ruoli più riusciti ha gonfiato i muscoli, tirato di boxe e non ha dormito per settimane. Ora Matthias Schoenaerts arriva al cinema con un film in costume che parla di sentimenti. “Così posso dimostrare anch’io che ho un lato femminile”, racconta a Grazia. 

«Se ami qualcosa o qualcuno, non puoi avere paura dei tuoi sentimenti». Conoscevo l’attore belga Matthias Schoenaerts, 37 anni, per i suoi ruoli da duro, oltre che per i suoi occhi ammalianti. Stavolta questo nuovo sex symbol del cinema internazionale mi sorprende mostrando il suo lato riflessivo. Rispetto all’ultima volta in cui l’ho incontrato, mi sembra molto più alto. Qualche anno fa, nel film Bullhead, era una specie di Minotauro che si iniettava cocktail di ormoni. In Un sapore di ruggine e ossa, il film di Jacques Audiard che gli ha regalato la notorietà internazionale, era un pugile. Adesso, invece, arriva al cinema accanto a Kate Winslet nel Le regole del caos (nelle sale), delicato film in costume ambientato ai tempi del Re Sole e diretto da Alan Rickman: «È una storia di passione, che va dritta al cuore», mi dice, anticipandomi che, prossimamente, lo vedremo cambiare parecchio sul grande schermo. Matthias ha appena terminato le riprese di A Bigger Splash di Luca Guadagnino e di The Danish Girl di Tom Hooper, in autunno lo vedremo nel dramma vittoriano Via dalla pazza folla e in Maryland, il thriller con Diane Kruger presentato all’ultimo festival di Cannes.

Lei è un cocktail inusuale: da una parte c’è la sua fisicità, dall’altra questa sua inaspettata vena sensibile. Come ci si trova, dentro?
«Il fisico dipende solo dalla boxe che ho fatto da ragazzo, ma ho un lato femminile sviluppato perché sono stato cresciuto da mia madre e mia nonna».

Che cosa ha imparato da loro?
«Tutto. E francamente non capisco perché gli uomini tendano sempre a ridimensionare il valore delle donne. È strano, perché ogni figlio ha una madre e diventare uomo significa avere la consapevolezza della sua importanza nella tua vita».

Lei ha lavorato con tante donne: Marion Cotillard, Kate Winslet, Tilda Swinton e Carey Mulligan. Che cosa hanno in comune le grandi dive di oggi?
«La generosità. Sono donne che cercano sempre la verità. E per me questo è un aspetto che conta più del fatto che, come attrici, piacciano o meno».

Le donne belle la mettono in soggezione?
«Non sono un tipo facile da intimidire. Credo potrebbe riuscirci solo l’ex pugile Mike Tyson, il mio idolo».

Lei è reduce dal successo a Cannes del film Maryland. Se lo aspettava?
«Prima di girare ero terrorizzato: avevo poche settimane per entrare nella parte di un soldato affetto da stress post-traumatico e ho pensato di rinunciare».

Invece?
«Non riuscivo a dormire dalla paura. Poi ho pensato che l’insonnia, invece di essere un problema, poteva diventare la soluzione. Per nove settimane ho riposato solo tre ore a notte: si diventa un po’ matti, aggressivi, ma i sensi lavorano al 400 per cento. Vedevo e sentivo cose che normalmente non percepisco. Esattamente come il mio personaggio».

Diane Kruger e Matthias Schoenaerts al festival di Cannes per

Diane Kruger e Matthias Schoenaerts al festival di Cannes per “Maryland” (Disorder) , in competizione nella sezione Un Certain Regard (courtesy reuters.com).

(continua…)

Intervista pubblicata su Grazia del 9/6/2015

© Riproduzione riservata

Iscriviti

  • Articoli (RSS)
  • Commenti (RSS)

Archivi

  • giugno 2023
  • Maggio 2023
  • marzo 2023
  • febbraio 2023
  • dicembre 2022
  • novembre 2022
  • ottobre 2022
  • settembre 2022
  • luglio 2022
  • giugno 2022
  • Maggio 2022
  • aprile 2022
  • marzo 2022
  • febbraio 2022
  • gennaio 2022
  • dicembre 2021
  • novembre 2021
  • ottobre 2021
  • giugno 2021
  • Maggio 2021
  • aprile 2021
  • marzo 2021
  • febbraio 2021
  • dicembre 2020
  • novembre 2020
  • ottobre 2020
  • settembre 2020
  • agosto 2020
  • luglio 2020
  • giugno 2020
  • Maggio 2020
  • marzo 2020
  • febbraio 2020
  • novembre 2019
  • settembre 2019
  • luglio 2019
  • giugno 2019
  • Maggio 2019
  • aprile 2019
  • marzo 2019
  • febbraio 2019
  • gennaio 2019
  • dicembre 2018
  • novembre 2018
  • ottobre 2018
  • settembre 2018
  • agosto 2018
  • luglio 2018
  • giugno 2018
  • Maggio 2018
  • aprile 2018
  • marzo 2018
  • febbraio 2018
  • gennaio 2018
  • dicembre 2017
  • novembre 2017
  • ottobre 2017
  • settembre 2017
  • agosto 2017
  • luglio 2017
  • giugno 2017
  • Maggio 2017
  • marzo 2017
  • febbraio 2017
  • gennaio 2017
  • dicembre 2016
  • novembre 2016
  • ottobre 2016
  • settembre 2016
  • agosto 2016
  • luglio 2016
  • giugno 2016
  • Maggio 2016
  • marzo 2016
  • febbraio 2016
  • gennaio 2016
  • dicembre 2015
  • novembre 2015
  • ottobre 2015
  • settembre 2015
  • agosto 2015
  • giugno 2015
  • Maggio 2015
  • aprile 2015
  • marzo 2015
  • febbraio 2015
  • gennaio 2015
  • dicembre 2014
  • novembre 2014
  • ottobre 2014
  • settembre 2014

Categorie

  • Academy Awards
  • arte
  • Attulità
  • Berlinale
  • Cannes
  • cinema
  • Cultura
  • danza
  • Emmy Awards
  • Festival di Berlino
  • Festival di Cannes
  • Festival di Sanremo
  • Festival di Taormina
  • giornalismo
  • Golden Globes
  • Letteratura
  • Lusso
  • Miti
  • Moda & cinema
  • Mostra d'arte cinematografica di Venezia
  • Musica
  • Netflix
  • Oscar
  • Oscar 2018
  • Personaggi
  • pittura
  • Politica
  • Quella volta che
  • Riflessione del momento
  • Senza categoria
  • Serie tv
  • Sky
  • Sport
  • Sundance
  • Teatro
  • Televisione
  • Torino Film Festival
  • Zurigo Film Festival

Meta

  • Registrati
  • Accedi

Blog su WordPress.com.

Privacy e cookie: Questo sito utilizza cookie. Continuando a utilizzare questo sito web, si accetta l’utilizzo dei cookie.
Per ulteriori informazioni, anche sul controllo dei cookie, leggi qui: Informativa sui cookie
  • Segui Siti che segui
    • Cristiana Allievi
    • Segui assieme ad altri 86 follower
    • Hai già un account WordPress.com? Accedi ora.
    • Cristiana Allievi
    • Personalizza
    • Segui Siti che segui
    • Registrati
    • Accedi
    • Segnala questo contenuto
    • Visualizza il sito nel Reader
    • Gestisci gli abbonamenti
    • Riduci la barra
 

Caricamento commenti...