• Info

Cristiana Allievi

~ Interviste illuminanti

Cristiana Allievi

Archivi tag: Incompresa

Io, Asia Argento e la mia Incompresa

21 venerdì Nov 2014

Posted by cristianaallievi in cinema, Festival di Cannes

≈ Lascia un commento

Tag

Asia Argento, Charlotte Gainsbourg, cinema, Cinema Italiano, Festival di Cannes, Gabriel Garko, Giulia Salerno, Incompresa, Panorama

Intervista alla regista al suo terzo film che sarà nelle nostre sale dal 5 giugno

Asia Argento alla 67a edizione del Festival di Cannes

Asia Argento alla 67a edizione del Festival di Cannes

Occhiali da intellettuale. Caschetto corto rasato da una parte. Ricoperta di tatuaggi, a partire da quello enorme che le spunta sul petto, giacca in pelle e stivali biker, Asia sfodera un look total black. E anche i muscoli, quando dice a sorpresa che non farà mai più l’attrice (“ci vuole troppo ego”), mentre racconta il suo terzo film da regista, Incompresa, che è stato in concorso a Cannes nella sezione Un certain regard e sarà nelle nostre sale dal 5 giugno. Sta già scrivendo il quarto film, Asia, mentre descrive la sua bambina figlia di divorziati, inquieta per non essere amata. Ma guai a usare la parola “autobiografico”. Nonostante la protagonista sia una magnifica Giulia Salerno che nel film si chiama Aria (secondo nome della regista) e sia capace di “vendicarsi” degli adulti con un’espressione implacabile, e i personaggi di Charlotte Gainsbourg e Gabriel Garko assomiglino per vari aspetti a Daria Nicolodi e a Dario Argento, Asia ti stronca prima di iniziare con un “se avessi voluto parlare della mia famiglia avrei girato un documentario”.

Cosa hai voluto raccontare con Incompresa?
La famiglia, ma in un modo in cui non viene presentata in Italia. Da noi i matrimoni si sfasciano, con tutte le conseguenze del caso, ma non si vuole affrontare la questione.

Da dove sei partita?
Da un’immagine di una bambina cacciata dalla casa del padre e che la madre non può prendere con sè. Cammina con il suo gatto in una mano e una valigia che pesa nell’altra, perchè non ha le rotelle. Poi da lì, scrivendo con Barbara Alberti ci siamo accorte che stavamo facendo un film per ragazzi, la cosa ci è molto piaciuta. Ma ci rivolgiamo ai bambini intelligenti, non a quelli lobotomizzati, rintronati da telefonini, videogiochi e social media.

Che scelte di regia hai privilegiato?
Ho lavorato senza storyboard né shortlist perché avevo il film molto chiaro in mente, esteticamente e poeticamente. Volevo girare con piani molto larghi perché con Nicola Pecorini (direttore della fotografia, ndr), eravamo un po’ stufi del cinema fatto tutto di primi piani, tra un 50 e 100 millimetri, che sembra aver paura di raccontare le stanze, la vita, i luoghi.

Ma ci sono primi piani in momenti inaspettati…
È vero, ma in genere l’obiettivo è avvicinarci sempre di più alla protagonista, infatti iniziamo con una commedia e finiamo su toni più strappacuore.

Perché hai scelto Gabriel Garko?
Ho scritto il film pensando a lui. In Italia una volta esistevano attori così, e li esportavano all’estero. Oggi da noi per essere considerato serio devi essere tormentato e brutto, o imbruttirti, mentre in Francia o in America uno come Gabriel non sarebbe ghettizzato in tv.

La Gainsbourg?
L’ho sempre sentita come una sorella nell’anima, e non perchè tutte e due abbiamo avuto genitori ingombranti, come qualche cretino ha scritto. La trovo straordinaria.

Parlando di musica, risulti tra gli autori dei brani originali del film, e in genere la colonna sonora è forte e coinvolgente…
Avevo un 45 giri che ho perso. Io e il produttore americano abbiamo scritto su Facebook che avremmo dato 100 dollari a chi ci avesse messo in contatto con i musicisti. Abbiamo trovato il batterista, da lui siamo risaliti al gruppo, gli Il Y A Wolkswagens, che ci hanno dato il loro pezzo, Kill Myself, l’unico che hanno mai prodotto.

Anche i colori rimangono impressi, molto anni Ottanta.
I rosa, i rossi, il turchese sono colori che ci ossessionavano e che oggi non ci sono più, ma li uso come dettagli. Non volevo fare un film in costume ma accennare a un tipo di estetica che ancora mi affascina, usando indumenti miei e di Nicoletta Ercole, la costumista, tutto vintage puro anni Ottanta.

Come la scelta di girare il pellicola…
Abbiamo dimostrato che non è vero che costa di più, perché se spendi all’inizio poi risparmi, quando non devi passare cinque settimane alla Color correction per cercare di far assomigliare i numeri alla realtà. Questo perchè la pellicola è viva, mentre il digitale è la riproduzione numerica della realtà. Volevo un film con una grana che assomigliasse alle Polaroid, qualcosa che sbiadisce e ciò che manca lo può immaginare lo spettatore.

Registi che ti hanno influenzata?
A parte Incompreso di Comencini, da ragazza mi aveva molto colpita I 400 colpi di Antoine Doinel, alter ego del regista Jean Pierre Leaud. Oggi ha 70 anni ma sarà per sempre il bambino di quel film.

Dove avete girato?
Gli esterni nel quartiere Prati, il luogo di Roma che conosco meglio perché ci sono cresciuta. Gli interni sono tutti girati a Torino, dove abbiamo trovato le case perfette per il padre e la madre, oltre a un certo entusiasmo genuino per il cinema. La Regione Piemonte ci ha dato il finanziamento che non ci ha concesso lo Stato, le siamo molto grati.

A cosa punti ora, come regista?
A fare film che abbiano un’integrità poetica, e in questo voglio essere viva, commossa. Il botteghino non mi preoccupa, per me conta solo continuare a fare film. E credo che se si lavora con amore e dedizione il risultato poi arriva, e non sarà mai quello che uno si immagina.

Cosa significa per te la parola onestà?
In questo momento della mia vita significa tutto. Sono stata molto disonesta, in passato. Oggi cerco onestà nei rapporti umani, nella mia famiglia, con i miei bambini, che sono la cosa più importante. Da regista? È lo stesso, niente trucchetti per conquistarsi la simpatia del pubblico.

vert incompresa_Layout 1

Intervista pubblicata su Panorama © Riproduzione Riservata

Iscriviti

  • Articoli (RSS)
  • Commenti (RSS)

Archivi

  • marzo 2023
  • febbraio 2023
  • dicembre 2022
  • novembre 2022
  • ottobre 2022
  • settembre 2022
  • luglio 2022
  • giugno 2022
  • Maggio 2022
  • aprile 2022
  • marzo 2022
  • febbraio 2022
  • gennaio 2022
  • dicembre 2021
  • novembre 2021
  • ottobre 2021
  • giugno 2021
  • Maggio 2021
  • aprile 2021
  • marzo 2021
  • febbraio 2021
  • dicembre 2020
  • novembre 2020
  • ottobre 2020
  • settembre 2020
  • agosto 2020
  • luglio 2020
  • giugno 2020
  • Maggio 2020
  • marzo 2020
  • febbraio 2020
  • novembre 2019
  • settembre 2019
  • luglio 2019
  • giugno 2019
  • Maggio 2019
  • aprile 2019
  • marzo 2019
  • febbraio 2019
  • gennaio 2019
  • dicembre 2018
  • novembre 2018
  • ottobre 2018
  • settembre 2018
  • agosto 2018
  • luglio 2018
  • giugno 2018
  • Maggio 2018
  • aprile 2018
  • marzo 2018
  • febbraio 2018
  • gennaio 2018
  • dicembre 2017
  • novembre 2017
  • ottobre 2017
  • settembre 2017
  • agosto 2017
  • luglio 2017
  • giugno 2017
  • Maggio 2017
  • marzo 2017
  • febbraio 2017
  • gennaio 2017
  • dicembre 2016
  • novembre 2016
  • ottobre 2016
  • settembre 2016
  • agosto 2016
  • luglio 2016
  • giugno 2016
  • Maggio 2016
  • marzo 2016
  • febbraio 2016
  • gennaio 2016
  • dicembre 2015
  • novembre 2015
  • ottobre 2015
  • settembre 2015
  • agosto 2015
  • giugno 2015
  • Maggio 2015
  • aprile 2015
  • marzo 2015
  • febbraio 2015
  • gennaio 2015
  • dicembre 2014
  • novembre 2014
  • ottobre 2014
  • settembre 2014

Categorie

  • Academy Awards
  • arte
  • Attulità
  • Berlinale
  • Cannes
  • cinema
  • Cultura
  • danza
  • Emmy Awards
  • Festival di Berlino
  • Festival di Cannes
  • Festival di Sanremo
  • Festival di Taormina
  • giornalismo
  • Golden Globes
  • Letteratura
  • Lusso
  • Miti
  • Moda & cinema
  • Mostra d'arte cinematografica di Venezia
  • Musica
  • Netflix
  • Oscar
  • Oscar 2018
  • Personaggi
  • pittura
  • Politica
  • Quella volta che
  • Riflessione del momento
  • Senza categoria
  • Serie tv
  • Sky
  • Sport
  • Sundance
  • Teatro
  • Televisione
  • Torino Film Festival
  • Zurigo Film Festival

Meta

  • Registrati
  • Accedi

Blog su WordPress.com.

Privacy e cookie: Questo sito utilizza cookie. Continuando a utilizzare questo sito web, si accetta l’utilizzo dei cookie.
Per ulteriori informazioni, anche sul controllo dei cookie, leggi qui: Informativa sui cookie
  • Segui Siti che segui
    • Cristiana Allievi
    • Segui assieme ad altri 87 follower
    • Hai già un account WordPress.com? Accedi ora.
    • Cristiana Allievi
    • Personalizza
    • Segui Siti che segui
    • Registrati
    • Accedi
    • Segnala questo contenuto
    • Visualizza il sito nel Reader
    • Gestisci gli abbonamenti
    • Riduci la barra
 

Caricamento commenti...