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~ Interviste illuminanti

Cristiana Allievi

Archivi tag: 7 Corriere della sera

Valentina Signorelli, Intervista alla regista di Mamma, That’s all right

16 martedì Dic 2025

Posted by Cristiana Allievi in Attulità, cinema, Cultura, giornalismo, Miti, Musica, Personaggi

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7 Corriere della sera, interviste illuminanti, Mamma, Memphis, Nashville, sogno americano, That's All Right, Valentina Signorelli

di Cristiana Allievi

Intervista pubblicata su 7 Corriere della Sera del 28/11/2025

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Pedro Pascal: «La pandemia poteva unirci ma ci ha divisi: ne sono uscito scardinato».

20 lunedì Ott 2025

Posted by Cristiana Allievi in Attulità, Cannes, cinema, Cultura, Miti, Personaggi

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7 Corriere della sera, America, Ari Aster, Eddington, giornalismo, inetrviste, interviste, interviste illuminanti, Joaquin Phoenix, pandemia, Pedro Pascal

di Cristiana Allievi

Intervista pubblicata su 7 Corriere della Sera del 17.10.2025

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Mads Mikkelsen, «Ho fatto del mio “vichingo” un bambino narcisista e puro»

10 mercoledì Set 2025

Posted by Cristiana Allievi in Attulità, cinema, Cultura, Mostra d'arte cinematografica di Venezia

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7 Corriere della sera, Anders Thomas Jensen, Corriere tv, Doctor Strange, famiglia, Hannibal, interviste illuminanti, Mads Mikkelsen, Plaion Pictures, The last viking, Un altro giro, video intervista

di Cristiana Allievi

L’attore di Un altro giro ha portato alla Mostra del Cinema fuori concorso il film The Last Viking – Guasti di famiglia, il sesto della sua carriera girato con il connazionale regista Anders Thomas Jensen: «Conoscersi bene porta a migliorarsi, a osare e a capire fin dove ci si può spingere»

Venezia, 82nd Venice International Film Festival 2025 – Giorno 4 – Photocall del Film ‘The Last Viking’. Nella foto Mads Mikkelsen

Alla sua indiscutibile bravura eravamo ormai abituati. Ma ora Mads Mikkelsen ci mostra più chiaramente l’equilibrio quasi miracoloso di cui è capace come attore interpretando un ruolo che fa del bilanciamento tra follia e sensibilità la chiave della riuscita del film. In The Last Viking – Guasti di famiglia di Anders Thomas Jensen, proiettato fuori concorso alla Mostra di Venezia (prossimamente nei nostri cinema con Plaion Pictures), è un uomo in difficoltà psicologica convinto di essere John Lennon. Se qualcuno che gli sta vicino dimentica questa convinzione e lo chiama con il suo vero nome, Manfred, lui istantaneamente si getta da un’auto in corsa o addirittura dalla finestra. Una condizione estrema che lo costringe a entrare e uscire dagli ospedali, finché il fratello minore Anker (Nikolaj Lie Kaas), appena uscito di prigione dopo quindici anni per rapina, non decide di riportarlo nella vecchia casa di famiglia – oggi trasformata in un bed & breakfast nella foresta – per scoprire dove Manfred ha nascosto la refurtiva che lui stesso gli aveva consegnato prima dell’arrivo della polizia. Questa la storia in breve. Il film però scava ben più a fondo della sua trama, mettendo in luce rapporti familiari complessi e pieni di zone oscure.

Jensen, maestro danese dello humour nero, orchestra ancora una volta un racconto in cui ironia e dolore si intrecciano. Qui mescola follia familiare, creatività fuori dagli schemi e il peso di adattarsi alle regole della vita. Mikkelsen, con occhiali e capelli a caschetto mossi, offre una performance struggente: un uomo sospeso fra l’amore infantile per i vichinghi, il legame con i fratelli e il desiderio impossibile di restare bambino. È un’interpretazione che porta lo spettatore a oscillare di continuo tra il riso e il pianto, arrivando a toccare le viscere.

(continua…)

Articolo per 7 Corriere della Sera e intervista video per Corriere TV

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Emma Mackey: «Da Barbie a figlia intrappolata nella propria madre»

22 venerdì Ago 2025

Posted by Cristiana Allievi in arte, Attulità, Berlinale, cinema, Cultura, Personaggi

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7 Corriere della sera, Attrici, Cristiana Allievi, donne, Emma Mackey, HotMilk, interviste illuminanti, Mubi, registe

Nel film di Rebecca Lenkiewicz, Hot Milk, dal 22 agosto sulla piattaforma MUBI, l’attrice franco-britannica non ancora trentenne si confronta con un personaggio debole che «per quanto cerchi di ribellarsi o sbattere la porta, alla fine torna sempre dalla mamma malata e da lei viene risucchiata

di Cristiana Allievi

Le attrici Vicky Krieps e Emma Mackey in una scena di Hot Milk (courtesy MUBI)
Le attrici Vicky Krieps e Emma Mackey in una scena di Hot Milk (courtesy MUBI).

A 23 anni Emma Mackey si è fatta conoscere nei panni ribelli di Maeve, con capelli rosa e stile grunge in Sex Education – ruolo che le è valso un Bafta. Da lì la sua carriera è stata un crescendo di trasformazioni: assassina in Assassinio sul Nilo, Emily Brontë nell’omonimo biopic, fino a Barbie di Greta Gerwig. Oggi l’attrice franco-britannica – riservata e lontana dai social – torna protagonista con Hot Milk, presentato in anteprima mondiale alla Berlinale e dal 22 agosto su MUBI. E presto la vedremo in Alpha di Julia Ducournau (al cinema dal 18 settembre).

(continua…)

Intervista pubblicata su 7 Corriere della Sera

@Riproduzione riservata

Viola Davis, «Io presidente Usa? Voglio il bene di tutti»

21 lunedì Apr 2025

Posted by Cristiana Allievi in Academy Awards, Attulità, cinema, Cultura, Oscar

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7 Corriere della sera, Casa Bianca, Denzel Washington, G 20, Michelle Obama, Number one on the calls heet, President of Usa, presidnet of Usa, Prime video, Susanne Bier, The first lady, The woman king, Viola davis

di Cristiana Allievi

Intervista pubblicata su 7 Corriere della Sera del 18 Aprile 2025

@Riproduzione riservata

L’amore per Matera del regista Atom Egoyan: «Grazie a Pasolini ho scoperto questo luogo di magia»

29 venerdì Nov 2024

Posted by Cristiana Allievi in Attulità, cinema, Cultura, Musica, Teatro

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7 Corriere della sera, Atom Egoyan, Cristiana Allievi, Il dolce Domani, incesto, interviste illuminanti, Matera, MAtera Film Festival, Pasolini, Pirandello, Salomè

L’autore de Il dolce domani e del recentissimo Seven Veils sulla figura di Salomè ha da poco guidato la giuria del cinefestival nella città dei Sassi. E si è raccontato durante una passeggiata esclusiva con 7

di Cristiana Allievi

Il regista e sceneggiatore Atom Egoyan, armeno naturalizzato canadese, 64 anni,
durante una passeggiata esclusiva con 7 Corriere della Sera fra i Sassi di Matera (foto Gor Monton).

«La musica è stata una delle mie ossessioni, in un certo senso lo è ancora. È come un calmante, quando suono amo la fisicità del gesto e il fatto di avere il controllo totale di quello che faccio. L’esito è immediato, quando il mio dito colpisce la corda, il suono è puro e diretto e per ottenerlo non devo spiegare niente a nessuno». Racconta una grande passione e allo stesso tempo, in una frase, Atom Egoyan riassume l’estrema fatica del dirigere, mentre mi mostra polpastrelli che ricordano anche la sua formazione di chitarrista classico. Le sue parole descrivono quello sforzo addizionale che occorre per far capire agli attori cos’ha nella mente e per cercare di vederlo concretizzarsi. 64 anni, il regista armeno naturalizzato canadese è stato da poco presidente di giuria della quinta edizione del Matera film Festival, dove ha ricordato Alberto Moravia e il debito che sente di avere con lui. «Quando avevo solo 28 anni e avevo girato il mio secondo film, Black Comedy, Moravia mi ha menzionato in un articolo aprendo la strada alla regia dei miei successivi quattro film nel vostro paese». L’autore di Il dolce domani (candidato all’Oscar  per la miglior regia e sceneggiatura), Exotica, Ararat e The captive-Scomparsa, si è affermato agli inizi degli anni Novanta ed è diventato un riferimento in tutto il mondo per cinema, teatro e opera. A Matera ha presentato in anteprima nazionale Seven Veils, che racchiude tutti i suoi mondi.  La protagonista Amanda Seyfried è una regista teatrale alle prese con l’allestimento di Salomé, dall’opera originale di Richard Strauss basata sul testo di Oscar Wilde. Rimontando l’opera per espresso desiderio del suo regista in un testamento, la donna si trova a rivivere un trauma familiare che credeva di aver sepolto nel passato. Durante una passeggiata esclusiva con 7 fra i Sassi di Matera, in una mattina fresca e soleggiata Egoyan si lascia andare a riflessioni su fede, sguardo maschile, padri e madri e sulla necessità di osservare le cose in un modo nuovo.

(continua…)

Intervista esclusiva per 7 Corriere della Sera

© Riproduzione riservata

Sebastian Stan, il “volto” di Trump: «È stato un debole, insegue la rivincita».

25 venerdì Ott 2024

Posted by Cristiana Allievi in arte, Attulità, cinema, Cultura, Festival di Cannes, Zurigo Film Festival

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5 Novembre, 7 Corriere della sera, A different man, Ali Abbasi, cinema, Donald Trump, elezioni, interviste illuminanti, Marvel, MElania Trump, presidente, presidente US, Presidenziali Usa, Roy Cohn, The apprentice, Usa, vita

È LUI IL GIOVANE THE DONALD IN THE APPRENTICE: IL SUO NARCISISMO È L’EFFETTO DI UN PASSATO IN CUI SI È SENTITO IMPOTENTE. PER REAGIRE SI È RIPROMESSO CHE NON SARA’ MAI PIU’ iN UNA POSIZIONE DI INFERIORITA’


di Cristiana Allievi

L’attore Sebastian Stan sul green carpet del Zurigo Film Festival, dove ha presentato The apprentice– Alle origini di Trump, il film in cui interpreta l’ex presidente Usa diretto dal regista Ali Abbasi.

Quando ha raccontato alla madre che il suo prossimo ruolo al cinema sarebbe stato quello dell’ex presidente Trump, lei era felice perché il figlio si sarebbe dovuto radere. Diversa la reazione a Hollywood: quando ha chiesto un parere a publicist e ceo, gli hanno sconsigliato di accettare quel ruolo. Essendo però il super soldato della Marvel Bucky Barnes, Sebastian Stan (un astro del cinema d’autore, lo si capirà quando vedremo in Italia A different man) non si è spaventato. Si è affidato al talentuoso regista iraniano naturalizzato danese  Ali Abbasi, e insieme hanno costruito il protagonista di The apprentice –  Alle origini di Trump. Un film la cui genesi è durata sei anni perché le istituzioni di Hollywood non volevano finanziarlo, e che dall’anteprima  mondiale a Cannes in avanti ha ricevuto minacce di denunce da parte dello stesso Trump, che pochi giorni fa lo ha dichiarato “un lavoro d’accetta politicamente disgustoso”. Abbiamo incontrato Sebastian Stan qualche giorno fa al Festival di Zurigo. È stato capace di restituirci un Trump meno conosciuto di quello che domina la comunicazione e spara sui social. Già diretto da grandi del cinema, da Ridley Scott a Steven Soderbergh, l’attore eccelle nella figura di un Trump ventenne nella Manhattan degli anni 70, che ha frequentato la scuola militare ed è determinato a uscire dall’ombra del potente e anaffettivo padre, facendosi un nome nel settore immobiliare. Ma le sue ambizioni sono superiori alle sue capacità, e gli serve l’aiuto di Roy Cohn (Jeremy Strong), un avvocato faccendiere che assomiglia a un demonio. La loro relazione è la chiave  per comprendere il Trump che cresce imparando le  regole che lo hanno reso famoso: l’inganno, l’intimidazione e la manipolazione mediatica. The apprentice è un invito a spostarci su un terreno di confronto più profondo dell’odi et amo che va per la maggiore, perché il giovane Trump, se ben compreso nelle sue dinamiche, spiega l’uomo di oggi, colui che con la sua reazione al film ha ribadito la prima lezione impartitagli da Cohn: “Negare, negare, negare”.

Lei ci restituisce un Trump che assume anfetamine, si sottopone a liposuzione e riceve un trapianto di capelli. Una  versione in un certo senso “umanizzata” è un pregio o un difetto del film?  «Ho pensato molto a questo aspetto. Credo che non ci si debba fermare alla riflessione che suscita,  cioè che gli esseri umani hanno dei difetti. Se cresci insicuro e castrato da tuo padre quello è sicuramente un difetto, e da spettatore non basta osservare “provo un po’ di empatia per lui e la cosa mi sorprende…”. Occorre chiedersi “come farà,  una persona così compromessa, a prendere in futuro decisioni che riguardano milioni di persone?”».

Per mesi  molti si sono chiesti se avreste influenzato le elezioni, con il film. «Non è mai stato quello l’intento, anche perché per anni il progetto non ha trovato finanziamenti».

Ma crede che possa spingere più persone ad andare a votare il 5 novembre? «Credo che viverlo con il proprio istinto, con le viscere, abbia un forte valore in sé. Si tratta di guardare questa persona, e le altre persone coinvolte nella storia, chiedendosi:  “Mi fido di questo individuo?”, “Di cosa è davvero capace?”».

Potremmo anche definire The apprentice come la genesi di un mostro agghiacciante? «È la quintessenza di un personaggio americano.  Se il signor Trump fosse stato un costruttore di successo in Germania, con una moglie che veniva dall’Europa dell’est, sarebbe una di quelle cinque persone che prova a mettersi in politica e forse fallisce, forse no. Ma nel darwinismo sociale americano tutto diventa un fenomeno diverso».

Non ha avuto paura delle ripercussioni del suo ruolo? «Trump si vanta di essere il leader di un mondo libero, mi chiedo se si può aver paura di un film come questo dopo che per anni ne abbiamo visti su personaggi ancora più controversi. Avere paura va contro quello che è il nostro lavoro di creativi, che è cercare di riflettere il più sinceramente possibile l’epoca in cui viviamo».

(continua…)

Intervista integrale pubblicata su 7 Corriere della Sera del 25 ottobre 2024

© Riproduzione riservata

Tommaso Ragno, «Sul set ho compreso la fatica di mio padre»

20 venerdì Set 2024

Posted by Cristiana Allievi in arte, Attulità, cinema, Cultura, giornalismo, Mostra d'arte cinematografica di Venezia

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7 Corriere della sera, cinema, Corriere della Sera, guerra, interviste illuminanti, Lucky Red, MAura Delpero, neve, poesia, Tommaso Ragno, Trentino, Vermiglio

IN VERMIGLIO, FILM LEONE D’ARGENTO A VENEZIA E ORA AL CINEMA, HA SEI FIGLI PER I QUALI È MENTORE E PATRIARCA. NELLA RELATA’ È UN PAPA’ A DISTANZA

di Cristiana Allievi

Intervista pubblicata su 7 Corriere della Sera del 20 Settembre 2024

@Riproduzione Riservata

Bella Thorne: «Una pressione forte può spezzare una bambina o creare un diamante»

09 lunedì Set 2024

Posted by Cristiana Allievi in Academy Awards, arte, Attulità, Berlinale, cinema, Festival di Berlino

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7 Corriere della sera, Bella Thorne, Cristiana Allievi, Disney, interviste illuminanti, Saint Claire, Shake it up, Taormina film festival, The life of wannabe mogul, Unsettled

di Cristiana Allievi

Intervista pubblicata su 7 Corriere della Sera

@Riproduzione Riservata

Kristen Stewart, «Quella sirena che urla dentro di me a squarciagola»

03 martedì Set 2024

Posted by Cristiana Allievi in cinema, Cultura, Festival di Berlino, giornalismo, Personaggi

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7 Corriere della sera, Attrici, cinema, Corriere della Sera, Cristiana Allievi, interviste illuminanti, Kristen Stewart, Love Lies Bleeding, Pablo LArrain, Sils Maria, Spencer, The Chronology of the water, Twilight

di Cristiana Allievi

Articolo integrale pubblicato su 7 Corriere della Sera

@Riproduzione Riservata

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