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Katherine Kelly Lang, 54 anni, attrice e business woman.
«La mia ultima competizione? 120 chilometri di bici, 4 di nuoto e 42 di corsa, per un totale di 15 ore a fila!». Sentirla raccontare la Kailua- Kona, la più grande gara di thriatlon al mondo, ha del surreale. Un po’ per la notizia in sé, e poi perchè anche se mi sforzo di pensare che sto parlando con Katherine Kelly Lang, anni 54, attrice, i miei occhi continuano a vedere davanti a me la Brooke di Beautiful. Del resto è il personaggio a cui da vita da 30 anni, e che incarna tutti giorni, naturale che le resti cucito addosso. Mi riceve nella stanza con giardino fronte mare dell’hotel di lusso che la ospita, in un look così naturale da smentire quanto appena detto: in infradito e kaftano, Katherine non ha un filo di trucco. A pochi metri da noi c’è il suo amore, Dominique Zoida, che si riposa su un’amaca in attesa che gli restituisca la sua fidanzata. È venuta in Italia a ricevere il riconoscimento “città di Taormina” all’interno della 62° edizione del TaorminaFilmFest prodotto da Tiziana Rocca.
Considerato che è nata in California, patria di sportivi, non dovrei stupirmi delle sue imprese… «Sono nata e cresciuta a Los Angeles, con un padre che è andato alle Olimpiadi per il salto con gli sci e una madre olimpionica di nuoto. Ho imparato tutti gli sport immaginabili ma mi sono innamorata dei cavalli e per 20 anni ho fatto gare di cross country, con corse anche di 100 chilometri».
Oggi invece è diventata un’atleta di thriatlon. «Arrivo da una gara a Pescara! La differenza è che nel thriatlon uso solo il mio corpo, ma il tipo di allenamento è lo stesso di prima. Occorrono un’ottima preparazione di base, sangue freddo, concentrazione, prontezza di riflessi, capacità di reazione agli imprevisti».
Dove tira fuori la determinazione per simili sforzi? «Sono cresciuta tra atleti, ho sempre avuto quel tipo di spinta. E poi mi piace stare molto in forma, essere sana, forte».
A consacrarla sono stati i Beach Boys, che l’hanno immortalata in molti dei loro video. «Ero sempre in spiaggia, mi prendevano per fare surf nei video. Il mio primo film è stato a 17 anni, ero la fidanzata di Patrick Swayze, poi negli Ottanta ho fatto tante ospitate nelle serie tv, persino in Happy days».
Finchè non è arrivata la chiamata di Beautiful. «Quando ho iniziato sapevo che i coniugi Bell, che lo hanno inventato e prodotto, sono dei maestri. Ma nessuno avrebbe pensato che sarebbe diventato un fenomeno mondiale».
Celebri volti della soap non ci sono più, lei è ancora qui, 30 anni dopo. «Ho firmato il primo contratto per quattro anni, per me era già una specie di “per sempre”. Quando sono scaduti i termini ho detto, “va bene, firmo per altri tre anni…”, e a furia di ripeterlo eccomi qui (ride, ndr). Nel frattempo mi sono sposata, ho avuto dei bambini, era un lavoro che si conciliava anche con la vita privata».
Tabella di marcia? «Si registra da lunedì a venerdì, per tre settimane su quattro, da sempre! Il venerdì ricevo la sceneggiatura della settimana successiva ma legge solo quella del giorno dopo, per non farmi idee. Poi ci sono i “blocchi di ferie” per ogni attore, sono i momenti in cui riesci a fare altro nella vita (ride, ndr)».
Cosa pensa di Brooke? «Mi fa molto arrabbiare, vorrei che evolvesse. Era bravissiama a scuola, è diventata una chimica, ha inventato un tessuto per i Forrester ed è diventata una business woman. Poi con la sua ossessione per Ridge si è persa, è diventata inutile. Chiedo spesso agli sceneggiatori quando tornerà a essere una donna forte, ma per questioni di praticità preferiscono che i personaggi restino su un certo binario…».
Ha mai avuto problemi con le persone, a causa di Brooke? «Mi guardano da anni, dai loro salotti, in tutto il mondo, e pensano che io sia quella persona. Ma io non sono come Brooke, sono una donna normale! Per fortuna Instagram e Twitter mi hanno salvata: lì posso mostrare chi sono veramente e cosa faccio davvero nella vita».
È ancora amica di Ron Moss, alias Ridge? «Molto, ma quando ci vediamo non parliamo di Beautiful! Ron è felice e si dedica alla sua musica».
Nella vita vera lei ha due divorzi alle spalle e tre figli. E soprattutto ha un fidanzato molto più giovane di lei, in famiglia questo è un aspetto problematico? «Mi sento più libera di fare le mie scelte davanti ai miei figli, ora che sono cresciuti, a parte il terzo, che è ancora in casa con noi. Il fatto che abbia un compagno come Dominique (direttore marketing della rete televisiva CBS, ndr) non è un problema per loro, vedono che mi vuole molto bene e sono felici per me».
Ha amato essere madre? «Moltissimo, e mi manca non avere più figli piccoli. Sono anni bellissimi, in cui tutto è così fresco e vedi le cose attraverso i loro occhi… Ora sono più grandi e si chiedono cosa vogliono fare per il resto della loro vita, anche questo momento è interessante».
Le chiedono consigli? «Vogliono incoraggiamento, che partecipi alla loro vita. Quando si trovano in una situazione negativa cerco di indicare loro la parte migliore: “ok, come può aiutarti questa situazione?”. I due più grandi vivono a Los Angeles da soli, ma non sono lontani da casa nostra».
Si risposerebbe? «Direi di no, io e il mio compagno veniamo entrambe da divorzi e concordiamo sul fatto che non ci serve un altro matrimonio. Ma siamo praticamente inseparabili, viaggiamo insieme anche per lavoro. Da quattro anni ho una società con una designer australiana, creiamo kaftani, e Dom ci cura la parte di home shopping.
Perché ha scelto kaftani? «Li indosso da quando sono ragazzina, ho sempre avuto uno stile bohemienne anni ‘70, adoro quei tessuti svolazzanti dai colori intensi. Poi è un prodotto facile da ordinare, a livello di taglie. Il grosso lavoro è la creazione, dipingiamo le sete e poi facciamo le stampe digitali, abbiamo sempre pezzi nuovi. Recitare mi piace molto ed è è la mia occupazione principale, ma ho bisogno di fare altro».
La soap, che ha ritmi serrati, le permette di fare anche cinema? «Giriamo da lunedì a venerdì per tre settimane su quattro, ma riesco a fare anche cinema. Ho appena terminato Diabolika, in Puglia, che uscirà presto in Italia. Io recito la parte della strega, ho occhi molto scuri e mi copro i capelli con un grande foulard. Sono orgogliosa di aver disegnato un kaftano apposta per la mia parte: è nero con disegni tribali».
Articolo pubblicato su Donna Moderna del 12 luglio 2016
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